Dante e la Pasqua
30 Marzo 2024 pubblicato in Dantescamente

Tutti o quasi, considerano Dante un poeta divino, intendendo con questo termine, il suo essere probabilmente il miglior poeta che abbia mai solcato questa terra, ma non pongono in sufficiente evidenza il suo lato religioso che, invece, merita di essere approfondito, essendo parte integrante della sua opera magna, la Divina Commedia. Approfittiamo quindi della Pasqua, per mostrare come Dante, sulla Resurrezione, ci regala una visione commovente, sia personale dunque umana, sia metafisica, dunque religiosa nel Canto XIV del Paradiso, dove un coro di beati desidera ricongiungersi al proprio corpo non per sé stessi, ma per rivedere “le madri e i padri”. Ecco il verso:
«Che ben mostrare disio de’ corpi morti; Forse non pur per lor, ma per le mamme, Per li padri e per li altri che fuor cari anzi che fosser sempiterne fiamme».
I beati poi intonano una melodia di cui Dante distingue le parole “Resurgi!” e “Vinci!” che annunciano la resurrezione del Redentore:
“Ben m’accors’io ch’elli era d’alte lode, Però ch’a me venia “Resurgi” e “Vinci”, Com’a colui che non intende e ode”.
E con questa bella visione della Pasqua dantesca, la redazione di FiorenzaOggi, formula ai lettori, i migliori Auguri di una Buona Pasqua piena di pace e serenità.