Incontro con Romina Tondo, fondatrice della casa editrice indipendente “Letteratura Alternativa” e della galleria Asti Art Gallery

24 Gennaio 2024 pubblicato in Cultura, Libri


 

In un periodo non facile per l’editoria tradizionale, incalzata dall’esplosione del fenomeno del self publishing e con la “minaccia” dell’Intelligenza Artificiale che secondo molti incombe sia sul giornalismo, che sulla scrittura e la creatività artistica, Romina Tondo nel 2016 ha puntato su una “scommessa” imprenditoriale apparentemente ardita, in una città della provincia piemontese come Asti: quella di aprire una casa editrice indipendente, Letteratura Alternativa, che oggi gestisce con il suo compagno, assieme a una “galleria d’arte itinerante” Asti Art Gallery, che si occupa dell’organizzazione di eventi e biennali.

Se la settimana scorsa abbiamo raccolto il punto di vista di un autore self publishing, ieri la abbiamo incontrata nella sede di Asti per parlare con lei della sua esperienza in questi otto anni di lavoro editoriale ed artistico, delle prospettive del mondo dell’editoria e della scrittura, e del progetto di crowpublishing “E dammi la mano” in chiusura ad aprile 2024, con la partecipazione di oltre 25 autori, un contributo della stessa Romina Tondo, la prefazione di Giorgia Righi e un contributo di Enzo Iachetti.

Il “crowpublishing” è una forma di crowfounding editoriale; viene creata sul portale di una casa editrice una piattaforma per il lancio del libro, i lettori possono a quel punto scaricare di solito l’anteprima ed effettuare un preordine per la copia digitale o quella cartacea. Se la campagna ha successo, si procede con la pubblicazione del libro.

Letteratura Alternativa: perché hai scelto questo nome per la tua casa editrice?

Letteratura Alternativa è un nome che nasce dalla voglia di sperimentare, sulla letteratura e sui vari generi. Siamo operativi dal 2016, e la ho sempre considerata una casa editrice al femminile, perché credo che rispecchi le mie caratteristiche. In seguito, è subentrato Pablo, il suo apporto è fondamentale, e grazie al suo ruolo completa il nostro mondo.

Nel corso di otto anni di attività, abbiamo sperimentato sulla letteratura e su vari generi: la poesia, che è considerata un po’ elitaria oggi, la narrativa, il noir e il giallo, il fantasy, l’erotico, le biografie (per noi ogni storia è “unica”) e la collana prettamente al femminile “storie di donne” che raccoglie non solo i libri di molte autrici, ma anche le opere di uomini che hanno scritto per le donne o sulle donne. L’ultimo, uscito di recente, è “Grazie per non avermi vista” di Benedetta Pennetta, che affronta a partire da uno spunto autobiografico, il tema del “mobbing” del quale sono vittime a volte le donne in alcuni ambienti lavorativi.

A luglio festeggeremo gli otto anni di attività e i 150 libri pubblicati. In realtà sono anche di più, ma alcuni oggi sono fuori catalogo.

Romina Tondo e Roberto d’Angelo, autore , a Portici di Carta, Torino

 

 

Oltre alla pubblicazione di libri, negli otto anni di lavoro avete anche organizzato o partecipato a eventi esterni?

In questi anni, per Letteratura Alternativa abbiamo sperimentato di tutto. Nella nostra prima sede fisica in Asti abbiamo organizzato un ciclo di “salotti letterari” nei quali raccontavamo i grandi autori, non solo gli scrittori, le scrittrici, i letterati, ma anche artisti, musicisti, attori come Giorgio Gaber.

Siamo sempre stati presenti al Salone del Libro di Torino e a Portici di Carta (una fiera delle case editrici indipendenti e locali che si tiene all’aperto presso Piazza San Carlo a Torino, n.d.r.). Siamo stati diverse volte presenti anche a Firenze, e al Salone del Libro di Francoforte.

 

Oggi il mondo dell’editoria sembra essere fortemente messo in crisi dal boom del self-publishing? In base alla tua esperienza, pensi che l’editoria tradizionale abbia ancora un ruolo significativo, e che pubblicare con un editore resti comunque il sogno di ogni autore o autrice self?

Oggi forse c’è un “abuso” dello strumento dell’auto-pubblicazione, in un paese nel quale ci sono moltissime persone che scrivono e pochissime che leggono. Tutti si sentono scrittori. Abbiamo una miriade di biografie di persone che vogliono raccontare le loro storie, storie che in molti casi non interessano a nessuno. Molti scrittori dilettanti o esordienti all’inizio si buttano nell’autopubblicazione, che può sembrare la strada più facile. Per esperienza, io ho constatato che molti autori auto pubblicati dopo alcuni mesi cercano comunque la casa editrice, perché non hanno un’idea precisa dei numeri delle copie vendute, e perché se devono fare una presentazione le devono comunque acquistare, senza avere il brand che garantisce una distribuzione capillare anche nei grandi store, e quindi cercano la casa editrice, magari per lo stesso testo. Il nostro distributore è Libro Co, quello che ci ha permesso di partecipare anche al Salone di Francoforte. La casa editrice resta per molti autori l’aspirazione, e in qualche modo ritorna, perché c’è l’esigenza di avere un brand legato al tuo libro.

Quali sono i nuovi progetti editoriali che ci vuoi raccontare?

Festeggeremo gli otto anni di attività con un’antologia, alla quale parteciperanno 22 nostri autori, 2 corsiste, alcuni autori che avevano partecipato con noi al premio letterario Città di Asti, poi ci sarò anche io, che mi sono voluta mettere in gioco come editore. A fare da testimonial alla nostra antologia ci sarà Giorgia Righi, una ragazza, una scrittrice che ha pubblicato con noi il suo libro d’esordio Vivere Volando, in crowpublishing. Lei lo sta promuovendo ancora a distanza di sei anni, ed ora è arrivato nelle sale cinematografiche con il titolo “Dove volano ancora le farfalle”. Giorgia soffre della sindrome detta “Atassia di Fredrich” ed è su una sedia a rotelle, ma questo non le impedisce di fare duemila cose e attività, e di combattere contro il pregiudizio, le barriere architettoniche. Una ragazza sempre sul pezzo, con molte cose da dire, che curerà la prefazione. Ci sarò anche una post-fazione da parte della presidente dell’Aisa, l’Associazione Italiana Sindromi Atassiche, attiva in tutta Italia per promuovere la ricerca dedicata alle malattie rare.

Un euro per ogni copia verrà destinato all’Associazione Italiana Sindromi Atassiche.

Giorgia Righi

Come cammeo, abbiamo chiesto a Enzo Iacchetti se avesse voglia di inviarci un testo per l’antologia, ed ha accettato con grande entusiasmo e affetto.

Enzo Iachetti e Romina Tondo

È un’antologia pubblicato in crowpublishing, quindi in preordine, questo è bene precisarlo perché le persone non si aspettino che arrivi il libro subito.

Abbiamo l’obbiettivo di 300 copie in tre mesi, e tutti gli autori lo promuoveranno.

 

Gli autori presenti nell’antologia saranno: Andrea Cataldi, Carmela Bruscella, Alberto Oliveri, Cristina Cogoi, Gianfrancesco Timpano, Anna Dari, Flora Crosara, Gabriela Voinea, Cristian Stratonie Maddalena Bertelé, Gianmarco Cecconi, Giuseppe Vassallo, Rosa Gallo, Mauro Follini, Rita Nevia Cocco, Enzo Tagliareni, Benedetta Pennetta, Mattia Pangrazi, Paola Leonida, Roberto Portinari, Francesco Landi, le corsiste Patrizia Carnevali e Alessandra Macagno, i vincitori del premio letterario Città di Asti, con la mia partecipazione come rappresentante di Letteratura Alternativa.

Nel vostro catalogo ci sono anche diversi titoli sul mondo della musica e dello spettacolo. Ce ne puoi parlare?

Si, ad esempio abbiamo pubblicato un libro fotografico su Roby Facchinetti, con la sua fotografa Silvia Colombo, e il “seguito” di “Katy per sempre” di Facchinetti, “Io sono Katy” a cura di Silvana d’Amico.

Abbiamo poi il libro di Sebastiano Piccione, direttore di produzione dei Pooh. Un libro che racconta il lavoro del direttore di produzione, uscito nel periodo del lockdown, quando quasi tutte queste professionalità legate all’arte e allo spettacolo non potevano lavorare e muoversi. È stato per noi un libro importantissimo. Abbiamo poi anche una galleria d’arte, Asti Art Gallery, che ora è soprattutto una “galleria itinerante” impegnata nell’organizzazione di biennali ed eventi.

Una scelta molto coraggiosa di Letteratura Alternativa è quella di aver pubblicato alcuni testi di saggistica molto “difficili”. Quale è il criterio che vi guida?

Quando scegliamo libri di questo tipo, la selezione è attenta. Ci deve essere un alto grado di selezione e ricerca. Sono libri impegnati e impegnativi, come non è facile scriverli, non possono essere valutati a cuor leggero

Gli autori di Letteratura Alternativa hanno un legame particolare con il territorio dell’Astigiano, del Basso Piemonte e del Monferrato nel quale operate?

In realtà no, qua è tutto molto casuale. Noi prendiamo in considerazione alcune scelte a livello letterario quando ci aspettiamo qualcosa. Abbiamo sposato a volte cause che sembravano perse in partenza, e molte volte lo sono state, ma che ci piacevano, e che abbiamo portato avanti perché in quel momento ci interessava dare quel messaggio. Siamo riusciti a toccare quasi tutti i temi, e siamo molto soddisfatti dopo otto anni: questa per noi prima di tutto è una grande passione, sia a livello artistico che letterario.

Oggi organizzate ancora eventi e “salotti letterari”?

Per ora no, abbiamo cambiato sede. In primavera probabilmente riprenderemo nella nuova sede (sempre in Asti, località Valgera, n.d.r) qualche salotto letterario, e sicuramente faremo un evento per promuovere la nostra antologia. Rispetto a prima, la nostra idea è cambiata. Non più eventi aperti a tutti, nei quali venivano persone di passaggio magari solo a bersi lo spumantino, ma incontri davvero riservati a chi ha voglia di condividere cultura. Bisogna avere voglia di capire, ascoltare, assorbire, e purtroppo oggi la gente non la ha. E quindi preferisco creare un pubblico, magari minimo, ma realmente interessato.

 

Andrea Macciò





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