Le ville storiche delle grandi famiglie nobili fiorentine e toscane sono in vendita

10 Luglio 2024 pubblicato in Toscana


La crisi economica c’è e si vede, se praticamente ogni giorno aumentano le offerte immobiliari che propongono in vendita ville storiche di famiglie nobili che hanno fatto la storia di Firenze e della Toscana. Sia chiaro, ognuno è libero di vendere le proprietà e nessuno può giudicare il suo operato, ma certo dispiace, a chi ama la Toscana visceralmente, come chi scrive, fiorentino e nato in Piazza Indipendenza, col Granducato nel sangue e la bellezza che quel periodo ci ha lasciato in eredità negli occhi, vedere il patrimonio immobiliare storico della nostra regione in vendita e sicuramente destinato ad essere comprato da acquirenti esteri, che, magari, legittimamente peraltro, lo trasformeranno in alberghi o residence di lusso. Non ci dispiacerebbe pensare, tuttavia, alla possibilità, magari finanziata dalla Regione Toscana, il cui Presidente, Eugenio Giani, è un cultore della storia locale, tanto da aver aperto una biblioteca ad essa dedicata, di costituire un’associazione, od altra forma giuridica, di tutela di questo patrimonio immobiliare, che ripetiamo, ha anche connotati culturali e storici importanti, che possa riacquistare le ville in vendita, con lo scopo di mantenerle alla fruizione dei Cittadini, realizzando così finalmente il sogno di avere un museo diffuso su tutto il territorio regionale, che permetterebbe di alleviare le principali città d’arte, soprattutto Firenze, dal fenomeno del troppo pieno a livello turistico e di salvare dal fenomeno opposto del troppo vuoto, luoghi bellissimi, come quelli dove sorgono tali ville, ma del tutto sconosciuti, come Sinalunga, dove sorge la Villa Leopoldina, che fu dei Conti Passerini, principali notabili di quelle zone della Valdichiana, anch’essa in vendita ed a cui si riferisce la foto di copertina e a corredo dell’articolo. La splendida villa settecentesca, si chiama Leopoldina, perchè realizzata sotto il regno del Granduca Pietro Leopoldo, e rappresenta un esempio classico dell’architettura di quel periodo nel quale, oltre alla residenza, veniva incentivata anche la produzione con edifici distinti, adibiti, appunto a funzioni produttive, che nel caso della villa erano usati come porcilaia e tabaccaia. Proprio la tabaccaia rappresenterebbe anche, in un’ottica, come detto, di salvaguardia del patrimonio storico, una fonte di sostentamento economico, attraverso la sua riapertura ed utilizzo per il tabacco da sigaro Toscano, che sta conquistando sempre più spazio nel mercato del cosiddetto lungo fumo.

Luca Monti





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