25 luglio 1929 il Giglio Fiorentino, è istituzionalizzato con regio decreto
25 Luglio 2025 pubblicato in Dantescamente
Il Giglio, è il simbolo della nostra città fin dall’XI secolo, secondo i documenti, anche se tutto lascia pensare che già i romani lo considerassero come tale, avendo dato all’allora Castrum militare, da cui nascerà Firenze, il nome di Florentia, con evidente riferimento ad un fiore, non meglio specificato. Non se ne conosce con certezza l’origine ma si suppone sia la stilizzazione dell’Iris Florentina, il giaggiolo bianco così comune nelle nostre campagne. È comunque un simbolo così popolare ed universalmente legato alla nostra città, che in araldica si dice “Giglio di Firenze” per indicare i gigli sbocciati. Un’altra conferma della vetustà del nostro Giglio, anche se il riferimento botanico non fosse completamente corretto, è data dal fatto che nel medio evo, esso era inizialmente rappresentato come bianco in campo rosso, con un possibile ulteriore riferimento al giaggiolo, anche se qualcuno, lo considera come un omaggio alla Vergine Maria, ma questa ci appare una forzatura, dal momento che quei colori, invertiti rispetto all’attuale, si riferiscono alla fazione politica dei Ghibellini, che, sostenendo l’imperatore in politica estera non appaiono proprio come ferventi Cristiani, devoti al Papa ed alla Chiesa. Quello attuale, rosso in campo bianco, venne, invece, introdotto dalla fazione dei Guelfi, a favore del Papa, che lo volle adottare Nel 1251 all’indomani dell’allontanamento dei Ghibellini, proprio per distinguersi da questi ultimi, che si riconoscevano nel vessillo precedente. Nel 1811 il governo napoleonico cercò di imporre un nuovo vessillo, ma i fiorentini, storicamente allergici alle ingerenze straniere, soprattutto riguardo le tradizioni ignorarono tranquillamente l’imposizione continuando a preferire il proprio. Nel 1929 appunto in data 25 Luglio, il Governo italiano ha riconosciuto ed istituzionalizzato ufficialmente lo stemma del Comune di Firenze, così come lo conosciamo oggi, descrivendolo come segue: “Uno Scudo Ovato d’Argento, il Giglio Aperto e Bottonato di Rosso”. Il Giglio di Firenze, sotto forma di gonfalone, o bandiera, oltre che nelle sedi istituzionali, è presente nelle più importanti cerimonie celebrative, accompagnato dalla Famiglia del Gonfalone che da ben prima del Regio Decreto, di novantasei anni fa, lo scorta in corteo dentro e fuori i confini cittadini. Il Comune di Firenze, ha poi registrato il Giglio, come marchio tutelato, per sancirne e individuarne tutti i possibili modi di utilizzo. La foto di copertina e a corredo dell’articolo, si riferisce al bozzetto originale approvato dal Governo e conservato alla Biblioteca delle Oblate.
Luca Monti