Il meraviglioso viaggio della lacca cinese nel mondo
3 Novembre 2025 pubblicato in Piazza Arte
Si è inaugurata ieri, Domenica 2 Novembre al Museo Bellini, in Lungarno Soderini 3 la mostra intitolata: “Il viaggio della lacca cinese nel mondo” che espone una selezione di capolavori, di arte contemporanea cinese provenienti dal Museo di Hubei. La mostra sarà visitabile fino al 14 Novembre.

La mostra è curata dall’artista Milot e da Yan LaiChao, con la collaborazione del Professor Mauro Pratesi e con l’alto patrocinio della provincia cinese di Hubei, rappresentata dall’assessore alla cultura Peng Rong.

La particolarità di queste opere, ad una selezione delle quali si riferiscono le foto a corredo dell’articolo sta nel fatto che tutte, come spiega bene del resto, il titolo della mostra, sono state realizzate con la lacca naturale un elemento tipico della cultura artistica del Paese del Dragone.

La lacca naturale, che in italiano viene semplicemente tradotta come lacca, è un materiale affascinante, se si pensa che questa parola viene dal termine sanscrito lakṣa, che significa “centomila” che pare stesse ad indicare intorno al 7000 a.C. periodo nel quale si inizia a lavorare la lacca, il numero di insetti dai quali è secreto questo elemento. Centomila non va inteso, ovviamente come un numero esatto ma come indicatore di una grande quantità. La tecnica di laccatura ottenuta con gli insetti dai quali viene estratta una tintura rossa piuttosto grassa, che ha dato appunto, origine al nome dell’elemento, venne poi affiancata, pare intorno al 1000 a.C. da quella ottenuta con la corteccia del cosiddetto albero della lacca conosciuto in botanica come Toxicodendron vernicifluum, che cresce nelle foreste collinari e montane ad altitudini comprese tra 800 e 2800 metri, in molte province cinesi tra cui quella dell’Hubei, dal cui museo provengono le opere in mostra.

L’antichità dell’utilizzo della lacca, fa sì, che essa può essere usata sia nella realizzazione di pitture, che di sculture, essendo estremamente versatile e durevole come dimostrano appunto i ritrovamenti archeologici che datano, appunto al 7000 A.C. quella che è considerata la prima opera d’arte, realizzata in lacca.

Ecco quindi che tali opere, ci permettono di scoprire una tecnica artistica che in occidente, è poco conosciuta, essendo stata utilizzata solo a partire dal ‘700 con l’esplosione della moda dei viaggi, che spinse molte corti europee dell’epoca a collezionare le cosiddette cineserie, sia realizzate, effettivamente in Cina, sia in Europa, da artigiani che ne avevano studiato la tecnica per poterle riprodurre, anche con ottimi risultati ma con differenze rispetto agli originali, visibili da un occhio esperto.

Ci piace poi che Pu Meihe, una tra gli artisti cinesi in mostra, abbia avuto la delicatezza di incrociare la lacca, con la foglia d’oro, per un omaggio a Firenze, che in tale tecnica, ha raggiunto l’eccellenza.

Ci piace immaginare, per concludere l’articolo, la lacca cinese, come un fil rouge, che può unire la cultura del Paese del Dragone, con quella europea e per farlo utilizziamo la strana analogia in chiave numerica tra il famoso libro intitolato “il Milione” scritto peraltro da un toscano, Rustichello da Pisa, sotto dettatura di Marco Polo ed i centomila insetti necessari a realizzare la lacca.

Luca Monti