Il pensiero di Cartesio
7 Novembre 2025 pubblicato in Cultura
Il filosofo francese Rene’ Descartes conosciuto in Italia, come Cartesio uscito dalla scuola gesuitica di La Fleche, esprime la svolta del pensiero tra il Rinascimento e l’età Moderna. Cartesio, infatti, introduce nel pensiero filosofico, la questione di come si pone l’uomo come soggetto nei confronti del mondo oggettivo. Possiamo dire quindi che Cartesio, fu il fondatore del razionalismo, corrente filosofica che vede nella ragione il fondamento della verità, al fine di creare un nuovo mondo, anticipando, di fatto l’illuminismo. Il filosofo affermava, infatti, che tutte le conoscenze, prese od assimilate che siano diventano vane, se non si riesce a stabilire il vero o il falso, perché questo confonde la mente umana che soffre di questa contraddizione. Cartesio, offre quindi una sua metodologia pratica e teoretica, al fine di realizzare la perfezione della società, attraverso una filosofia non speculativa, ma concreta che permetta all’uomo di essere dominatore della natura. Questo duplice approccio teoretico e pratico alla filosofia, permette all’uomo di curarsi le malattie fisiche, attraverso l’approccio materiale, ma al contempo di utilizzare la teoretica per prevenire i disagi interiori ed avere una vecchiaia sobria e razionale. Cartesio, affermava, infatti, che la saggezza è la sobrietà si raggiungono utilizzando anche la matematica sempre rapportata alla filosofia, essendo le due scienze complementari per il benessere dell’uomo. In assenza di questa complementarietà, la felicità dell’uomo viene meno e si instaura un disordine filosofico Che lo rende confuso ed insicuro. Secondo il filosofo con l’utilizzo della matematica, l’uomo diventa soggetto pensante e razionale. Cartesio, esalta quindi, il metodo che deve essere giustificato e provato dall’uomo senza il quale l’uomo sprofonda in una sorta di antichità mentale che lo può portare alla distruzione. Cartesio pone quattro regole per sviluppare questo sistema. La prima: non bisogna accettare per vero, ciò che non è palese. La seconda: occorre usare una metodologia di analisi e scindere in più parti, il problema, al fine di risolvere le difficoltà nel miglior modo possibile, dopo averle attentamente esaminate. La terza adoperare una sintesi dei pensieri partendo da quelli più semplici, fino ad arrivare a quelli complessi, senza cadere nella disarmonia, mantenendo il tutto collegato col filo della logica. La quarta: enumerare e revisionare tutti gli elementi dell’analisi svolta e riguardarne più volte tutti i passaggi per avere la certezza di non omettere nulla. Il metodo filosofico di Cartesio è quindi apparentemente empirico ma nulla, in esso è lasciato al caso.
Roberto d’Amato