Il profumo dei libri

5 Novembre 2025 pubblicato in Libri


I nostalgici dell’era analogica, tra i quali rientra anche chi scrive, non amano la lettura sui mezzi digitali e spesso si trovano quasi automaticamente, a spiegare all’interlocutore più giovane di turno, il perchè di questa loro scelta, parlando del profumo dei libri. A chi, appunto, ha la fortuna di essere più giovane ma al contempo la sfortuna di non aver mai sentito quel profumo nell’aria, tale argomentazione petalosa pare assurda e frutto di chissà quale fantasia. Si tratta, invece, di un fenomeno reale con tanto di spiegazione scientifica. I libri, infatti, specialmente quelli antichi, anche se in ottimo stato di conservazione si degradano nel tempo e rilasciano molecole aromatiche come il benzaldeide, la vanillina, il 2-etilesanolo, l’etilbenzene e il toluene, ciascuna delle quali produce fragranze profumate diverse, che cambiano a seconda della concentrazione delle stesse, per cui si possono avere profumi diversi da libreria a libreria. Ad esempio, se si percepisce all’olfatto un profumo simile a quello della mandorla, dipende dal benzaldeide, se invece prevale la fragranza di vaniglia, è per la vanillina, che come spiega bene il nome ricorda la vaniglia. L’etilbenzene ed il toluene, conferiscono invece una nota dolce alla fragranza percepita mentre il 2-etilesanolo, emana un aroma leggermente floreale. Inoltre, se il profumo di mandorla è particolarmente forte, significa, come detto che i libri sono antichi ed emettono un’ulteriore molecola, il furfurolo, che aumenta la sua concentrazione nei libri quanto più sono vecchi ed accentua, appunto la fragranza alla mandorla, soprattutto nelle pagine fatte di cotone o lino, più che in quelle di cellulosa. Spesso gli esperti analizzano proprio la quantità di furfurolo presente nei volumi per stabilire una datazione degli stessi. Un altro fenomeno, provocato dal deterioramento dei libri, è l’ingiallire delle pagine, anch’esso provocato da una molecola presente nel legno, la lignina, che si decompone in acidi e degrada la cellulosa. Anche l’analisi della quantità di lignina presente nei volumi, permette di datarli anche se non con la stessa precisione del profumo. Le pagine dei libri moderni, infatti, contengono meno lignina proprio per evitare l’ingiallimento delle pagine, considerato antiestetico. Concludiamo invitando i giovani a staccarsi qualche ora dallo schermo del tablet o del telefonino, per andare a visitare e frequentare una biblioteca, magari la Biblioteca Medicea Laurenziana, realizzata da Michelangelo, all’interno del meraviglioso complesso della basilica di San Lorenzo, al salone della quale si riferisce la foto di copertina ed a corredo dell’articolo, per scoprire che ogni libro cartaceo, non offre solo una storia, ma anche un profumo unico ed irripetibile, quello dei libri e della cultura.

Luca Monti





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