Torna a nuova vita al Museo Horne la Croce di Siviero

11 Luglio 2025 pubblicato in Piazza Arte


Il 9 Luglio scorso si è svolta al Museo Horne di Via dè Benci, la cerimonia di presentazione del restauro della Croce di Siviero, così chiamata dal nome di Rodolfo Siviero, grazie al quale vennero recuperate molte opere d’arte trafugate durante la seconda guerra guerra mondiale, che aveva acquistato per la propria collezione il crocifisso restaurato. La tavola, è opera del pittore bolognese Lippo di Dalmasio degli Scannabecchi (1355 circa – 1410) ed appartiene al periodo della sua maturità artistica, essendo stata realizzata nel 1395. I volumi del corpo del Cristo, il panneggio frastagliato del perizoma e i giochi di luce ed ombra confermano la forte adesione alla pittura bolognese dell’ultimo decennio del ‘300. Un dettaglio interessante dell’opera è, poi l’ornato del nimbo: un motivo vegetale con foglioline lanceolate, raro a Bologna, ma presente nella pittura fiorentina e toscana, che permette di ascrivere l’opera, al periodo pistoiese dell’artista. I due tabelloni con i dolenti, la Vergine Maria e San Giovanni, sono stati riconosciuti come pertinenti alla Croce di Siviero, grazie alla loro compatibilità iconografica e stilistica, alle dimensioni corrispondenti, ai gomiti delle due figure che combaciano con le tracce di questo dettaglio anatomico che ancora erano presenti sulla croce, allo stesso motivo decorativo perimetrale ed alla coincidenza delle fibre del legno dimostrata dalla radiografia. Tutti questi elementi dimostrano che i dolenti sono stati realizzati sullo stesso asse di legno della Croce di Siviero e che le tre tavole facevano originariamente parte della stessa opera, smembrata prima del 1938 quando le figure dei dolenti sui due tabelloni della croce vennero staccati dal crocifisso e transitarono sul mercato di New York e finalmente restaurata e messa a disposizione del pubblico, sia pur mancante della cornice e della cimasa col pellicano cristico, presso il Museo Horne, dal 10 Luglio al 4 novembre 2025. Plaudiamo alla scelta del Museo Horne, come contenitore temporaneo per questa importante restituzione artistica, perchè permette di pubblicizzare anche un museo minore, al di fuori dei circuiti turistici tradizionali e che merita di essere conosciuto per molti altri capolavori che vi si trovano custoditi e che dialogano perfettamente con la Croce di Siviero come si vede nella foto di copertina e a corredo dell’articolo.

Luca Monti





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