Il 6 Maggio del 1562 nasceva, a Sesto Fiorentino, il pittore e scultore Pietro Bernini, padre del più famoso Gian Lorenzo. Si formò artisticamente, presso la bottega dello scultore Ridolfo Sirigatti. Si trasferì a Roma sin da giovane, facendosi presto conoscere ed apprezzare, per la bellezza e l’originalità del suo stile tanto da essere scelto, insieme ad Antonio Tempesta ed altri pittori per affrescare palazzo Farnese a Caprarola. Interessante poi, è l’elogio che ne fa Giovanni Baglione, da molti considerato il Vasari romano, per le biografie degli artisti:

«Pietro con ogni franchezza maneggiava il marmo, sicché in ciò pochi pari egli ebbe».

Si tratta di un elogio di non poco conto, considerando che in quel periodo era ancora vivo il ricordo di Michelangelo Buonarroti, morto da meno di vent’anni. Pietro Bernini, morì, a Roma, il 29 Agosto del 1629. L’opera che vi propongo, in questa Pillola d’Arte, è: “La Virtù sottomette il Vizio” una scultura in marmo di 42.5 x 17.5 cm realizzata intorno al 1615 e visibile presso l’Accademia Carrara, di Bergamo. Si tratta di un piccolo gruppo marmoreo, probabilmente commissionato all’artista dalla famiglia Borghese, come dimostrerebbero le aquile ed i draghi, che sono gli emblemi araldici di quella casata, disposti agli angoli della base quadrata. Tuttavia, alcuni studiosi, ipotizzano, che i Borghese, non siano rimasti contenti dell’opera, che avrebbero subito restituito all’artista. Altri, invece, viste le dimensioni ridotte ed il carattere non rifinito della composizione ipotizzano che si tratti, di un modello preparatorio, per un gruppo di più grandi dimensioni per decorare una fontana, forse ambientata all’interno di una grotta naturalistica, o di una nicchia, i cui zampilli dovevano sgorgare dalle bocche degli animali araldici posizionati alla base del gruppo, che si presenta, animato da vivaci puttini e sovrastato da una figura femminile, rappresentante la Virtù, che lotta vittoriosamente contro un Centauro, tradizionale simbolo del Vizio.

Luca Monti