“Il Dodicesimo Gradino” di Giovanni Bigazzi
22 Novembre 2024 pubblicato in Libri
“Il dodicesimo gradino” dello scrittore figlinese Giovanni Bigazzi, è il secondo romanzo della serie dedicata alle indagini di padre Bernardo, un thriller che intreccia tecnologia, spiritualità e mistero. Ambientato in una Roma contemporanea segnata dal cambiamento climatico, il romanzo segue le nuove indagini del gesuita esperto di cybersecurity ed investigazioni digitali. La narrazione si muove tra le suggestive atmosfere del quartiere Coppedè, carico di simbologie esoteriche, e l’antico Egitto, del Nuovo Regno, durante il periodo rivoluzionario della riforma religiosa di Akhenaton. Qui, nella nuova capitale del Regno delle due Terre, costruita nell’arco di pochi anni sulle rive del Nilo, sono sempre più forti le tensioni tra i seguaci del nuovo culto del disco solare di Aton ed i fautori del ritorno al tradizionale politeismo. L’indagine, è anche l’opportunità per ripercorrere la storia dei Tarocchi, sempre in bilico tra giuoco erudito per una ristretta cerchia di gentiluomini delle corti italiane del Rinascimento, le cui lame erano realizzate da artisti del calibro di Bonifacio Bembo e volgare mercimonio di divinazioni fasulle. Nel romanzo possiamo trovare poi alcune suggestive ispirazioni tutte fiorentine, quali ad esempio il personaggio della serie, forse ispirato dall’Abate di San miniato al Monte, Padre Bernardo, che è, indubbiamente, un personaggio carismatico, a capo di un ambiente monastico, le cui architetture ispirano certamente atmosfere che si intrecciano tra tecnologia, spiritualità e mistero. Ma anche l’ambientazione romana nel quartiere Coppedè, ha un qualcosa di fiorentino, in quanto prende il nome dall’architetto Luigi Coppedè conosciuto come Gino, che lo realizzò nel periodo del Liberty e che era di Firenze. Inoltre, a confermare le origini toscane di quello che tutti chiamano “quartiere” per le sue caratteristiche architettoniche uniche ma, che nella realtà urbana della Capitale, è solamente un complesso di edifici, situato nel quartiere Trieste, vi è la toponomastica di tre delle sue principali strade, dedicate ai fiumi, che si chiamano Via Arno, Via Ombrone e Via Serchio, come il fiume della nostra città, ma anche come quello di Grosseto e quello di Lucca. Ma oltre alla fiorentinità, nel romanzo si evince anche una certa autobiografia di Giovanni Bigazzi che si è laureato in architettura, alla fine degli anni ’80 quando il Liberty di Coppedè, era ancora un modello urbanistico architettonico di riferimento, per poi passare dopo la collaborazione con diversi studi, al campo della cybersicurezza, diventando consulente per istituzioni pubbliche e per clienti privati negli ambiti di: diritti digitali, protezione dei dati personali e della privacy, blockchain ed arte digitale, che sono proprio gli ambiti investigativi del “suo” Padre Bernardo. Consigliamo quindi la lettura di questo romanzo che verrà presentato a Firenze, venerdì prossimo, 28 Novembre alle ore 18 negli splendidi ambienti della Casa Museo Schlatter, in Viale dei Mille 14 a tutti coloro che non amano particolarmente le ambientazioni esotiche ed i personaggi strani, preferendo loro, qualcosa di più familiare e rassicurante, in grado tuttavia di sprigionare la suspence insita naturalmente in un romanzo giallo, sia pur declinato in stile fantasy come “Il dodicesimo gradino” di Giovanni Bigazzi.
Luca Monti