Il “Talitha Kum” di Vito Gurrado ha conquistato la Sicilia

31 Ottobre 2024 pubblicato in Piazza Arte


Il poliedrico artista barese Vito Gurrado, la cui produzione spazia dal gioiello, alla pittura, alla scultura e le cui valutazioni sono in costante aumento, ha conquistato la Sicilia, con un’opera dal fortissimo valore simbolico il bassorilievo “Talitha Kum” al quale si riferisce la foto di copertina e a corredo dell’articolo. Si tratta di un’opera polimaterica, site specific di cm123 x 76 realizzata in poche ore con: acciaio, ferro e legno, interamente riciclati ed assemblati con: cemento, colla vinilica, gesso, resine e reti metalliche, per riqualificare lo spazio urbano del Vicolo dei Fiori, a Carini (PA). L’operazione artistica, è stata voluta dall’imprenditrice Giusy Musso, che si è attivata per coinvolgere l’artista barese, insieme a lei nella foto seguente, che da sempre, è sensibile al recupero ambientale e referente regionale pugliese di A.N.A.S. (Ente del Terzo Settore) nonchè, fervido attivista del movimento culturale Home of Art, fondato dal dott. Francesco Notaro.

Ma veniamo all’aspetto, anzi, agli, aspetti simbolici, di quest’opera, che come molte creazioni di Vito Gurrado, si presta a molteplici interpretazioni. La prima interpretazione simbolica del “Talitha Kum” di Vito Gurrado, nasce ovviamente dal titolo che altro non è, se non “l’Alzati e Cammina” pronunciato da Gesù, per resuscitare Lazzaro, in lingua aramaica, vale a dire, quella parlata dal Cristo. Già dalla scelta di questo nome, si capisce come l’artista, abbia voluto rendere omaggio al messaggio Cristico, dell’Alzati e Cammina, che da oltre duemila anni rappresenta un invito profondo al risveglio ed alla rinascita spirituale dell’umanità. Ma il risveglio e la rinascita spirituale, dei singoli individui e della società, passa anche attraverso la riqualificazione urbana, di periferie, spesso progettate in modo brutto, caotico e disarmonico, che altrettanto spesso, instillano nelle menti di chi vi nasce e vive pensieri e modi, altrettanto brutti, caotici e disarmonici. Ecco quindi il secondo significato simbolico del “Talitha Kum” di Vito Gurrado, che è quello di rendere omaggio, all’operazione urbanistica di recupero del Vicolo dei Fiori. Ma estendendo questo messaggio, si va ancora oltre potendo definire quest’opera, anche lo scatto d’orgoglio di un territorio più ampio, il Sud Italia, del quale la Sicilia e la Puglia, regione di origine di Vito Gurrado, fanno parte, che non merita di essere relegato dalla politica nazionale, ad una mera fabbrica di consensi elettorali ottenuti con i sussidi, di una solidarietà pelosa e penosa, ma di tornare ad essere eccellenza culturale ed artistica del nostro Paese come nel ‘700 quando i più insigni protagonisti della cultura europea facevano a gara per visitare quei territori, nei loro personali Gran Tour d’Italia raccontandone entusiasti, le bellezze ed i fasti. Ed infine, vi sono altri due messaggi simbolici, in questo bassorilievo, quello della velocità di esecuzione, che suona come un invito a fare presto e bene le opere pubbliche, di cui quel territorio, ma tutto il nostro Paese in generale, ha bisogno e magari, anche con costi contenuti, come ci dimostra la realizzazione dell’opera fatta, come detto, in poche ore e con materiali di riciclo, che ci portano all’ultimo messaggio di Vito Gurrado, quello dell’ecosostenibilità ambientale, che s’inserisce perfettamente in due progetti di respiro internazionale del Maestro, vale a dire il Museo Diffuso di Arte Moderna e Contemporanea (il cosiddetto Vito Gurrado Museum) che nell’idea dell’artista deve essere destinato a portare l’arte tra le persone, in luoghi pubblici e liberamente accessibili e lo sviluppo della “No Waste Philosophy” concepita per recuperare, riutilizzare e quindi trasformare i materiali di scarto ed i materiali poveri in appunto, vere e proprie opere d’arte, installazioni ed opere monumentali. Un plauso lo vogliamo dedicare, infine, all’alto senso civico ed all’impegno dimostrati dall’imprenditrice Giusy Musso, nel recupero del patrimonio culturale ed urbanistico rappresentato dal Vicolo dei Fiori, a Carini, offrendo ai residenti di quei luoghi un monito visibile verso una vita più autentica e consapevole, attraverso il “Talitha Kum” di un grande artista, sensibile, come detto alle tematiche da lei proposte, come Vito Gurrado.

Luca Monti





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