Vuoto d’aria, il romanzo d’esordio di Clémentine Haenel

22 Gennaio 2024 pubblicato in Libri


 

“La notte mi apro. Mi svelo. Mi spoglio. Posso rotolarmi sopra. Tutti, o quasi, hanno una possibilità di passare sul mio corpo” così inizia Vuoto d’Aria, il romanzo d’esordio della francese Clémentine Haenel, pubblicato da Gallimard nel 2018 e ristampato in italiano alla fine del 2022 da Alter Ego edizioni con la traduzione di Valentina Maini. Nell’originale francese, il titolo del libro era “Mauvaise Passe” espressione idiomatica francese che in italiano potremmo tradurre con “passarsela male”. La traduzione italiana modifica in maniera significativa il titolo, ma rende benissimo lo spirito del libro e il senso di “soffocamento” metaforico che attanaglia la sua anonima protagonista.

Vuoto d’Aria è la storia di una ragazza senza nome, di lei sappiamo solo che ha circa 20 anni, abita a Parigi e che ha i capelli rossi. La protagonista vive una relazione altalenante e complessa con il trentenne X, impegnato con un’altra donna e sempre in viaggio (nessuno in questo libro ha un nome, tutti sono indicati con anonime lettere dell’alfabeto).

Quando lui la lascia, la ragazza sprofonda nella depressione che già incombeva su di lei ed entra in una spirale autodistruttiva, tra i pensieri ossessivi per la vita di X, la frequentazione di ambienti sordidi e degradati, relazioni occasionali con uomini spesso violenti o distruttivi, incontri che non fanno che peggiorare la sua depressione e la sua cupio dissolvi.

Per sfuggire all’ossessione di X, la ragazza prova a cambiare città, spostandosi da Parigi in Gran Bretagna, ma rimane prigioniera delle stesse ossessioni. Si ha l’impressione che guardi sé stessa, il suo corpo, quello che accadde come dall’esterno. È ossessionata dalle vicende degli assassini, dei serial killer, dei quali conosce meticolosamente ogni aspetto delle vicende criminali, e il racconto è attraversato da incisi nei quali si raccontano alcune di queste storie, come quella decisamente impressionante del “cannibale” Issei Sagawa. Lei stessa è attraversata da ricorrenti fantasie omicide, che nel racconto alcune volte appaiono reali.

La discesa all’inferno della nostra protagonista culmina con una violenza sessuale della quale è vittima, e dell’umiliazione di sentirsi lei stessa “sotto processo” o comunque trattata in modo insensibile e sgraziato durante le indagini, e un tentativo di suicidio grazie al quale finisce in una clinica. Qua conosce Y… Un romanzo fatto solo di disperazione? No, perché la ragazza dopo aver lasciato la clinica decide di partire per la Svezia, in “un paese che non trasforma i suoi figli in assassini” e l’incontro con Z. (una lettera altamente simbolica, quella conclusiva dell’alfabeto) accende la possibilità di un nuovo amore e di una vita finalmente diversa per lei “Ho sempre desiderato la vita degli altri, questi altri lontani, che si amano con dolcezza”.

Clementine Haenel

Vuoto d’aria è un vero e proprio monologo interiore, caratterizzato da una scrittura essenziale e frammentata, che cerca appunto di seguire fedelmente i pensieri, le sensazioni, le emozioni, le fantasie della “misteriosa” protagonista: la “realtà” esterna e quella interiore si confondono spesso in quello che appare un vero e proprio flusso di coscienza.

Le frasi a metà, non finite, rappresentano con grande efficacia l’anima di questa ragazza ipersensibile e “spezzata” sempre in bilico tra desiderio di vita e cupio dissolvi.

Uno dei temi salienti del romanzo è certamente la difficoltà, almeno per alcune persone, di vivere in metropoli anonime e indifferenti. E l’autrice, parigina, riesce appunto a rendere al meglio questa sensazione di vuoto, di solitudine, e di perdizione nell’indistinto che assale gli abitanti di molte grandi città. Un altro tema è quello della violenza sulle donne, sia nel racconto dell’episodio di stupro del quale è vittima la protagonista, sia quella meno esplicita vissuta o percepita in quegli incontri nei quali la protagonista del romanzo cerca di inseguire “la vita degli altri che si amano con dolcezza” per trovare solo rapporti frettolosi, talora ai limiti del violento appunto, e indifferenza. La ragazza del romanzo non è solo una “vittima” e infatti le sue ricorrenti fantasie omicide, spesso verso persone incontrate per caso, intervengono in qualche modo a riequilibrare la narrazione. Ma da questa disperazione, il finale ci fa intravedere una luce.

Pubblicare un romanzo d’esordio a soli 25 anni con un editore come Gallimard indica che siamo di fronte a un talento non comune, quello di Clémentine Haenel.

Vuoto d’aria è un romanzo estremamente coinvolgente che difficilmente lascerà indifferente chi legge. Lo stile molto “crudo” del linguaggio e delle situazioni, e un linguaggio fatto di frasi brevi, spezzate, sincopate lo rendono un testo non facilissimo, ma di grande fascino ed efficacia.

Vuoto d’aria è stato presentato anche in Italia il 27 settembre 2022 presso Biblioteca delle Donne di Bologna.

L’autrice è abilissima nel portarci dentro il mondo interiore della sua protagonista, della quale a volte sembra di vivere fisicamente le sue sofferenze, fino alla luce di rinascita che si accende verso il finale.

L’autrice

Clémentine Haenel, nata a a Parigi nel quartiere Pigalle nel 1992, vive e lavora nella capitale francese come insegnante di scuola elementare presso la Gare du Nord. Vuoto d’aria è il suo romanzo d’esordio, pubblicato da Gallimard in edizione originale nel 2018 e riproposto in italiano da Alter Ego edizioni-Utterson (Viterbo) nel 2022. Nel settembre 2023 è uscito in Francia il suo nuovo romanzo “Pleins Phares” sempre per Gallimard

 

Andrea Macciò





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