Intorno alle 10 di ieri 20 Novembre, un boato ha allarmato gli operai delle aziende della zona industriale di San Zeno, una delle quali la Safimet, importante realtà del settore orafo che da oltre vent’anni, è attiva nel recupero e nell’affinazione di metalli preziosi dagli scarti di lavorazioni industriali e nella produzione di sali galvanici, è letteralmente saltata in aria. Ad esplodere, sarebbe stato un macchinario usato per la lavorazione dei metalli, che ha sfondato il tetto, provocando danni strutturali all’azienda, finendo per atterrare in un campo prospiciente il capannone. Per fortuna, malgrado la presenza di acidi infiammabili, il macchinario è esploso senza incendiarsi e questo probabilmente ha salvato le vite degli operai presenti in quel momento in fabbrica, che sono stati ricoverati in ospedale ad Arezzo, ma avrebbero riportato solo piccole lesioni da schegge ed un principio di intossicazione per i fumi. Anche per quanto riguarda l’ambiente pare che non vi siano stati sversamenti di acidi o altre sostanze tossiche secondo i dati forniti dal personale del Nucleo Nucleare Biologico Chimico Radiologico dei Vigili del Fuoco, recatosi prontamente sul luogo dell’esplosione, che non ha rilevato la necessità di disporre particolari prescrizioni.

Luca Monti

Ph. Vigili del Fuoco