Fiorentina – Lecce Il Più in Palla Gosens Il Meno in Palla Zaniolo
1 Marzo 2025 pubblicato in La Pagella Viola di Jacopo Massini

De Gea 6
Attento sul primo tentativo del Lecce, da parte di Krstovic, altrettanto in uscita su Karlsson, a poco dall’intervallo. Alla fine, è un intervento prezioso anche grazie all’errore sotto misura di Danilo Veiga.
Pongracic 6
Nel primo tempo si nota soprattutto quando si sbraccia a più riprese in attesa che qualche compagno si liberi. Esce a dieci minuti dalla fine dopo una gara ordinata. (Dall’80’ Comuzzo SV)
Pablo Marì 6.5
Alza il suo baricentro azzeccando qualche anticipo in mezzo al campo, poi però si prende dei bei rischi a fine primo tempo rinviando addosso a Ranieri, nell’occasione poi sventata da De Gea. Guida adeguatamente la difesa anche nella ripresa.
Ranieri 6
Prova a sganciarsi un paio di volte senza grande successo, poi è sfortunato protagonista del rimpallo che per poco non favorisce Karlsson. In generale poche sbavature.
Dodò 6.5. Sulla prima sgassata della partita trova il fondo e pesca Gosens, in area per il gol del vantaggio. I suoi cross restano gli unici squilli della prima ora di gioco insieme al giallo cui obbliga Gallo e soprattutto al tiro al volo che finisce largo non di molto. Intraprendente. (Dall’86’ Moreno SV).
Ndour 6+
Rischia qualcosa alla mezz’ora del primo tempo, con un retropassaggio da brividi per De Gea, poi arriva anche al tiro da dentro l’area di rigore ma al termine di un’azione irregolare. Alterna buone cose a qualche errore di troppo, ma tutto sommato la sua prova è positiva.
Cataldi 6
Il centrale dei tre di metà campo cerca spesso l’interdizione ma quando recupera un buon pallone subito dopo l’intervallo nessuno fa movimento intorno a lui. Fa il suo, dando equilibrio. (Dal 69’ Fagioli 6. Tocca più di un pallone, qualcuno dei quali in modo efficace. Serve l’assist per Beltran, prima che l’argentino calci sulla traversa). Mandragora 6
Prima frazione al servizio della squadra a caccia di palloni da sradicare. Nella ripresa, un colpo di testa su invito di Gosens, dalla sinistra e poco altro.
Gosens 7 Il Più in Palla

Al rientro dopo la squalifica prende l’ascensore sul bell’assist di Dodò e firma l’uno a zero dopo nemmeno dieci minuti di gioco. Resta forse l’unico a metterci un po’ di grinta confermando doti da leader che nessun altro mostra.
Zaniolo 5 Il Meno in Palla
Si scambia spesso posizione con Beltran, anche se di occasioni nel primo tempo non ne arrivano, tanto che l’unico spunto, è dalla sinistra con un cross basso sul quale Ndour, non arriva in tempo. Spesso in fuorigioco, è tutt’altro che pericoloso, rimedia il giallo al quarto d’ora della ripresa (sarà squalificato) e pare in difficoltà anche nei controlli cercando troppo l’iniziativa personale. (Dall’86’ Gudmundsson 5.5. Dopo essersi fatto pizzicare in fuorigioco, si divora l’occasione finale in pieno recupero. Positivo, comunque, il suo rientro anticipato).
Beltran 5.5.
Va lungo sull’entrata a metà campo ai danni di Coulibaly e si prende il primo giallo della gara. Ci prova di testa mandando a lato in avvio di ripresa. Si prende la responsabilità di calciare il rigore ma angola troppo e centra il palo, poi è sfortunato sulla traversa colpita da fuori area.
Palladino 6-
Tiene fuori Fagioli, a favore di Ndour, promosso titolare in un centrocampo a tre con Cataldi, vertice basso e Mandragora, davanti tocca a Zaniolo e Beltran. L’assetto viene subito premiato dall’assist dell’esterno destro per quello sinistro, che di testa trova il gol del vantaggio, dopo una decina di minuti di gioco. Anche se la gara si mette sui giusti binari la sua squadra resta contratta ed esclusi i lanci di De Gea, non ci sono idee. Il secondo tempo se possibile, è ancora peggiore con l’aggiunta di un rigore sbagliato dopo l’ingresso di Fagioli, per Cataldi e prima che tocchi a Comuzzo, per Pongracic. Nel finale, c’è spazio anche per Gudmundsson e Moreno, ma dopo la traversa di Beltran, solo l’errore di Danilo Veiga salva i Viola. Da salvare c’è dunque soltanto il risultato, perché sul piano del gioco, ancora, non ci siamo.
Jacopo Massini
