I Toscani sono fra gli europei più regionalisti c’è spazio oggi per un partito indipendentista o quantomeno autonomista?

4 Settembre 2024 pubblicato in Politica


Le elezioni europee della scorsa primavera, hanno confermato quanto finora si poteva immaginare, ma nessuno aveva mai osato affermare apertamente, vale a dire che L’Europa, è di fatto un’entità voluta solamente dalle banche ma non dai popoli, che, infatti, iniziano a dare segni di scontento, non andando più a votare, segno evidente che neanche le classi politiche dei vari Paesi, sono in grado, ormai, di gestire una situazione sfuggita di mano e destinata a peggiorare sempre di più. Le elezioni regionali tedesche di questi giorni, hanno visto, infatti, l’affermazione con oltre il 30% di Alternative Fur Deutschland, partito di estrema destra, che, malgrado il forte sentimento tedesco di rifiuto di un possibile ritorno al passato, ha evidentemente intercettato questo scontento, tanto che la sua copresidente Alice Weidel, non ha tardato ad avvertire l’Europa, non alla maniera italica, con slogan fumosi e promesse da marinaio, ma con parole molto chiare, che: “La Germania non ha bisogno dell’Europa, ma l’Europa, non può fare a meno della Germania.” Ma soprattutto, sono interessanti i dati riportati su un grafico ufficiale europeo, al quale si riferisce la foto di copertina e a corredo dell’articolo, riguardanti le risposte ad un sondaggio del 2021 dell’European Quality of Government Index Value, sulle preferenze dei Cittadini tra Europa, Nazione, o Regione. In pratica si chiedeva in questo sondaggio ai Cittadini europei, a quale di queste entità, si sentivano più attaccati. Come si può vedere, i luoghi nei quali, all’interno dei ventisette Paesi europei la risposta è stata a favore dell’Europa, sono davvero pochissimi e si possono contare con le dita di una mano, la stragrande maggioranza dei Cittadini, infatti, risultano essere a favore della propria Nazione, ma esiste anche una buona percentuale di Regioni, nelle quali, prevale, appunto, un sentimento, se non indipendentista, quantomeno autonomista e tra queste vi è la Toscana. Ci domandiamo quindi, se non vi sia spazio per un movimento o partito indipendentista, o quantomeno autonomista nella nostra regione. Il retroterra storico culturale sarebbe favorevole, perchè molti possono ricordare come, negli anni ’80 del secolo scorso, quasi tutte le macchine sfoggiavano almeno un adesivo inneggiante al Granducato di Toscana, con tanto di bandiera dello stesso e fino ai primi di questo secolo, in molti Comuni, si presentavano candidati sindaco di movimenti autonomisti, dei quali, il precursore, è stato certamente, il Movimento Autonomista Toscano, oggi di fatto scomparso, insieme alle altre sigle concorrenti. Come mai queste sigle, si sono sciolte, o comunque trasformate in piccole conventicole prevalentemente culturali? A nostro avviso, i motivi del fallimento, peraltro solo apparente, visto il sondaggio di cui sopra, dell’offerta politica autonomista in Toscana, è da ricercarsi nella litigiosità dell’ambiente, diviso tra l’ala granducatista, quella antimedicea e dunque antigranducatista a prescindere, capeggiata ovviamente dai senesi, quella possibilista, che potremmo definire “democristiana” in quanto afferma, prima otteniamo l’indipendenza e poi pensiamo alla forma di Stato e persino quella repubblicana, che sinceramente non capiamo su quali basi storiche si regga, visto che la Toscana, non è mai stata una repubblica, anche se ne sono esistite, al suo interno, durante la lunga storia della nostra regione. Insomma, è chiaro che un’offerta politica di tal fatta, autoreferenziale e guardante al passato, non può essere proposta nel 2024. Occorrerebbe seminare per raccogliere, ma se nessuno lo fa in modo serio, non si può pensare di ottenere i voti necessari a portare la voce dell’autonomismo al governo regionale, nel quale dominano ancora, interessi corporativi e di partito molto forti, che rendono la Toscana, di fatto l’ultima roccaforte inespugnabile della filosofia “radical chic” impersonificata politicamente dal PD, ma tacitamente approvata, anche dalla cosiddetta opposizione, che si accontenta di un quid di poltrone sicure per i suoi maggiorenti. Insomma i Toscani sarebbero pronti ad abbracciare una politica autonomista, ma purtroppo, gli autonomisti veri, ancora non si palesano e quest’opzione, pur a nostro avviso, storicamente praticabile, deve ancora attendere di capire in quali mani potrebbe finire, come forse sta facendo anche Sigismondo d’Asburgo, che da più parti vorrebbero tirare in ballo, come leader di questo ipotetico raggruppamento politico.

Luca Monti





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