Il 14 Aprile del 1674 nasceva a Firenze il pittore Niccolò Nannetti

14 Aprile 2025 pubblicato in Pillole d'Arte


Il 14 Aprile del 1674 nasceva a Firenze, il pittore Niccolò Nannetti. Si formò artisticamente, presso la bottega del pittore Alessandro Gherardini. Viene ingiustamente classificato, come pittore minore a cavallo tra il ‘600 ed il ‘700 forse, solo perchè, a differenza di altri pittori suoi contemporanei, scelse di dedicarsi esclusivamente a soggetti religiosi per le chiese, che rendevano, in quel periodo, minore fama ai loro esecutori. Lavorò quasi esclusivamente in Toscana, per gli ordini monastici dei Servi di Maria, dei Vallombrosani, dei Benedettini, dei Domenicani e degli Agostiniani. Oltretutto alcune opere dell’artista sono andate perdute a causa di demolizioni o ristrutturazioni dei luoghi di culto dove erano inserite. Ad esempio il soffitto con la “Gloria di San Donato” dipinto in collaborazione con Rinaldo Botti, nel 1708 nella Chiesa di San Donato dei Vecchietti, oggi non più esistente, in quanto prima soppressa e sconsacrata, nel 1785 al tempo del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena e poi nel 1888 demolita durante il cosiddetto risanamento di Firenze, voluto dai Savoia, che invece di risanare, si limitarono in realtà, a distruggere gran parte del centro romano e medievale della città, dandole l’aspetto attuale. Niccolò Nannetti, morì a Firenze, il 15 maggio del 1749. L’opera che vi propongo è: l’affresco con le Anime del Purgatorio e la Messa di San Nicola da Tolentino, nella chiesa del convento agostiniano di Santa Maria in Selva, a Borgo a Buggiano, interamente affrescata, dall’artista. L’iconografia della cappella nella quale si trova l’affresco, potrebbe apparire strana, a chi non abbia conoscenze agiografiche, ma va riferita all’attenzione che San Nicola da Tolentino, santo Agostiniano dedicava alla preghiera per le Anime del Purgatorio e forse anticamente, la cappella, era dedicata proprio a questa specifica pratica devozionale. A confermare quest’ipotesi vi sono le candele dipinte sull’altare dove il Santo, sta celebrando la Messa, che per un gioco prospettico, paiono “sfondare” la volta soprastante l’altare stesso e vanno addirittura a coprire parzialmente la gamba ed il piede di un Angelo, a significare l’efficacia della preghiera per le Anime del Purgatorio, che viene riportata a Dio, attraverso, appunto l’intervento angelico.

Luca Monti





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