Breve biografia di Lorenzo il Magnifico
5 Dicembre 2024 pubblicato in Dantescamente

Lorenzo il Magnifico, figura quasi mitologica, a Firenze, è stato forse il membro più famoso della famiglia Medici. Essendo dotato di assoluto eclettismo, fu, infatti, un grande politico, mecenate, umanista, filosofo, amante dell’arte ed artista a sua volta ed anche un bravo poeta. Un uomo completo, quindi, che interpretò nel modo più perfetto l’ideale rinascimentale e che portò Firenze, ai più grandi splendori. Lorenzo nacque nel 1449 in un momento di piena ascesa per il suo casato. Cosimo il Vecchio, patriarca dei Medici, aveva, infatti, saputo muoversi per garantirsi gli appoggi delle corporazioni e della borghesia che stavano fronteggiando l’aristocrazia. Le istituzioni fiorentine, infatti, erano sì repubblicane, ma in sostanza comandava un’oligarchia e l’influenza di ogni famiglia era determinata dalla sua ricchezza e dalle alleanze che riusciva a creare, anche nelle altre grandi città. Cosimo, quindi aveva rafforzato la banca dei Medici, mettendo filiali in tutta Europa e divenendo il principale finanziatore del Papato. In contrapposizione aveva la nobiltà fiorentina, che voleva ostacolare l’ascesa della borghesia, in qualche modo rappresentata dai Medici. Piero detto il Gottoso, padre di Lorenzo morì presto e quest’ultimo dovette sobbarcarsi l’attività paterna, assieme al fratello Giuliano. Suo madre Lucrezia Tornabuoni, invece ebbe un ruolo fondamentale per la sua formazione culturale e gli trasmise la passione per l’umanesimo e le arti. Sua madre, infatti, intratteneva rapporti con artisti ed intellettuali del calibro di: Botticelli, Pico della Mirandola e Poliziano. Fu una grande alleata di Lorenzo e gli scelse anche la moglie, una nobildonna romana, Clarice Orsini. Questo matrimonio tuttavia non fu felice, perché lei era molto religiosa e lui molto gaudente. Lorenzo ebbe anche una relazione con una donna sposata, una certa Lucrezia Donati. Tuttavia Lorenzo de Medici, spinto, appunto dalla madre, si circondo’ di persone di grande cultura o addirittura di geni come il già citato Botticelli, ma anche Leonardo da Vinci e Michelangelo. Lorenzo, fece poi una politica a favore del popolo, dando lavoro alle arti, ai mestieri e ai sindacati, grazie ai quali si assicurò l’appoggio popolare e per questo, era molto inviso dalla famiglia aristocratica dei Pazzi, banchieri in competizione coi Medici e appoggiati dallo stato pontificio e dal Papa Sisto IV che voleva estendere il suo potere in Romagna, per avere il controllo delle rotte commerciali verso nord. La famiglia dei Medici, subì quindi un attentato, durante la messa pasquale del 1478 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, da parte di alcuni sicari, pagati dalla famiglia dei Pazzi, nel quale Giuliano morì, avendo subito ben 33 pugnalate mentre Lorenzo e la madre, si salvarono e si rifugiarono in sagrestia. I mercenari della famiglia dei Pazzi puntarono, dopo l’assalto ai Medici, al palazzo della Signoria, invitando con alte grida i fiorentini, a porre fine alla tirannia dei Medici, ma il popolo eresse le barricate e furente li respinse, facendo fallire il tentativo degli sgherri dei Pazzi, di prendere il potere. Dopo questa congiura tutti i membri maschi della famiglia Pazzi, furono eliminati o mandati in esilio e tutti i responsabili della Congiura, furono impiccati e lascati appesi a marcire, per mesi. Il papa, furente perché non poteva attuare i suoi propositi geopolitici, in Romagna e su Firenze, costituì una coalizione contro la città del Giglio, a cui aderirono il Regno di Napoli, il Ducato di Milano e Venezia. Ma Lorenzo, dopo tre anni di assedio, riuscì a rompere la coalizione mandata dal papa, convincendo, forse con cospicui finanziamenti, il re di Napoli a tirarsi fuori dalla Guerra, contro Firenze. Verso la fine della sua vita, Lorenzo, colpito dalla gotta, fu molto stanco e si ritirò nella sua villa di Careggi, dove a volte si recava a trovarlo ed a confortarlo Savonarola, il Monaco ribelle. Lorenzo il Magnifico, si spense l’8 aprile 1492, all’età di 43 anni, lasciando il futuro di Firenze, sulle spalle dei suoi sei figli, rimasti, avendo visto la morte di altri quattro di essi. Questi i loro nomi:
Lucrezia (1470 – 1553)
Piero (1472 – 1503)
Maddalena (1473 – 1519)
Giovanni (1475 -1521) che diventerà Papa col nome di Leone X
Contessina (1478 – 1515)
Giuliano (1479 – 1516) Duca di Nemours, che riposa col padre nella cappella medicea realizzata da Michelangelo sul retro della chiesa di San Lorenzo.
Roberto d’Amato