Come sta cambiando in peggio Firenze
28 Luglio 2024 pubblicato in Firenze

Firenze, è un dato di fatto, ormai, e non una polemica, sta cambiando in peggio e sempre più turisti, sui social si lamentano dicendo che avevano conosciuto, anni fa una splendida città, che oggi è degradata fino a diventare anonima. Precisiamo che non stiamo parlando di situazioni criminali o di sporcizia diffusa fenomeni certamente in divenire anche a Firenze, ma per fortuna non ancora ai livelli di altre realtà, ma di estetica cittadina. Prendiamo l’occasione per parlare di estetica cittadina, dalla rimozione della pubblicità al neon della Martini, che campeggiava sui tetti intorno al Duomo, da circa mezzo secolo e che ormai era diventata quasi un punto di riferimento e di orientamento notturno per i residenti ed i turisti, al montaggio della quale si riferisce la foto di copertina e a corredo dell’articolo. Non conosciamo il motivo per il quale quell’insegna è stata rimossa, ma ci sembra una decisione sbagliata perchè oltre a cancellare come detto qualcosa di ormai storico, che potrebbe essere già definita come oggetto di piccolo antiquariato, non ovviamente per dimensione ma per età, secondo la definizione dei beni culturali, non apporta alcun miglioramento all’estetica cittadina e ciò semplicemente, perchè non arrecava neanche alcun danno prima, essendo posta in una posizione discreta e defilata, non visibile dalla strada e quindi non rappresentante un pericolo per gli automobilisti peraltro scarsamente presenti, in quell’area tutta pedonalizzata. Troviamo, sinceramente molto peggiori, come impatto visivo e come messaggi veicolati, le pubblicità che da qualche anno, “decorano” i palazzi storici del centro, in ristrutturazione, con modelle seminude esposte, per vendere qualche prodotto di moda, riproponendo i soliti luoghi comuni, alla faccia del femminismo e dell’emancipazione della donna, accompagnati a slogan, ovviamente in inglese, perchè tanto, ormai contano solo i turisti ed il Fiorentino non è quasi più gradito nella propria città e deve andare a vivere nelle riserve indiane, che ormai sono diventati i grandi centri della cintura metropolitana. Quindi vorremmo capire, perchè si tollerano alcune pubblicità slegate dalla nostra lingua e dalla nostra identità e se ne rimuovono altre, come detto, ormai storiche, come quella appunto della Martini. Non è che anche da noi si sta affermando la subcultura della cancellazione della vera cultura?
Luca Monti