Firenze con la chiusura della “Base” in San Niccolò perde un’altra galleria d’arte

24 Settembre 2024 pubblicato in Firenze


L’arte e la cultura, sembrano, non avere più diritto di cittadinanza a Firenze, che, pure, ne è stata per secoli, la capitale mondiale, grazie alla lungimiranza dei Medici e delle altre dinastie granducali. E’ arrivata infatti, la notizia, che, anche la storica galleria d’arte “Base” nel Quartiere di San Niccolò, chiude i battenti dopo ventisei anni d’attività ed oltre cento mostre, che hanno permesso a tanti artisti emergenti, quali solo per citarne alcuni: Stefano Arienti, Richard Long, Nicole Miller, Liliana Moro, Lawrence Weiner ed Erwin Wurm, di farsi conoscere sul mercato. La causa della chiusura, è tra le più classiche, vale a dire lo sfratto, dovuto all’aumento dell’affitto, divenuto insostenibile, per il collettivo di artisti che dette il via, a quell’impresa culturale, che comunque non si arrende e sta cercando una nuova sede, possibilmente sempre nel quartiere al quale tutti i suoi membri, sono molto legati. San Niccolò, al quale si riferisce la foto di copertina e a corredo dell’articolo, infatti, è un quartiere, che è stato sempre dimora di grandi artisti, uno su tutti, il regista russo Andrej Tarkovskij, che però, almeno a sentire i pochi residenti rimasti sta diventando anch’esso, un “mangificio” come il resto del centro storico di Firenze. Se andiamo avanti di questo passo, la nostra città, potrà cambiare tranquillamente il proprio logo, aggiungendo le stelle e Strisce, al Giglio Rosso ed abbandonare l’italiano, come lingua ufficiale, sostituendolo con lo US English e nominare Sindaco, il Console Statunitense di turno. Questo non per i troppi turisti, ma per l’avidità di commercianti e ristoratori, che per adularli ed acchiapparli ormai, scrivono tutto in inglese, come se i Fiorentini, non ci fossero più, oltretutto senza pensare che gli stessi americani, a sentire molti di loro si stanno annoiando di una città, che non è più originale, ma vuol scimmiottare le cittadine di provincia degli States. Insomma, presto, potrebbero non bastare più, neanche le bellezze artistiche rinascimentali per soddisfare la voglia di genuinità, che sta crescendo anche nei cosiddetti Yankees, che vogliono venire a vedere e vivere Firenze e non un enorme Fast Food, per fare quello basta per loro andare in un qualsiasi Mac Donald’s del Far West, o del Middle East, degli Stati Uniti senza fare decine di migliaia di chilometri e tante ore di volo, considerando che ormai, anche Las Vegas da anni, ha una sua copia del David, a dimensione naturale. Ecco perchè, suggeriamo al Sindaco Funaro, di pensare ad impedire la fuga di attività artistiche e culturali dal centro storico e limitare, non i bed and breakfast, ma i ristoranti e soprattutto l’uso dell’inglese sulle insegne. Perchè Firenze, non è e non vuole essere Florence.

Luca Monti





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