L’Europa oggi potrebbe aprire una guerra sui dazi doganali contro la Cina
4 Luglio 2024 pubblicato in Economia

E’ attesa, nella tarda mattinata di oggi, la decisione dell’Unione Europea, sull’aumento fino al 48% dei dazi doganali sull’importazione di auto elettriche prodotte in Cina. Aggiungendo questa percentuale, i dazi doganali arriverebbero a quasi il 60% del valore del veicolo e secondo l’Unione Europea, questo dovrebbe limitare le importazioni di auto elettriche, che, secondo Bruxelles, sarebbero aiutate da sussidi di Stato erogati da Pechino ai produttori, stimati in oltre 230 miliardi di Dollari dal 2009, che avrebbero creato un vantaggio competitivo sleale rispetto ai produttori europei. Tuttavia questa misura europea, appare controversa e ci sono due scuole di pensiero, una negativa ed una, al contrario positiva, verso la stessa. A vedere negativamente l’introduzione di questa tassazione altissima sui veicoli elettrici cinesi, è l’Associazione automobilistica tedesca VDA, che ha espresso preoccupazioni per un possibile “effetto boomerang” delle nuove misure. Secondo l’associazione, infatti, i dazi più alti, imposti da Bruxelles potrebbero danneggiare i produttori automobilistici europei, a causa delle ritorsioni, già minacciate da Pechino. VDA, è quindi preoccupata dal fatto che le case automobilistiche tedesche, che esportano volumi significativi di veicoli in Cina, potrebbero subire conseguenze pesanti, così come i produttori di componenti, oltre ad aziende come Tesla, che operano in Cina per poi esportare in Europa. Chi invece vede il bicchiere mezzo pieno, è AlixPartners, che nel suo Global Automotive Outlook, di metà anno prevede che le nuove barriere doganali, potrebbero stimolare ulteriori investimenti da parte dei produttori cinesi in Europa, con una produzione annua, stimata tra 500mila e 1 milione di veicoli. Proprio oggi, è da sottolineare, come il Ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, sia in Cina, per una missione già programmata da tempo, che si pone l’obiettivo di esaminare vari dossier legati alle collaborazioni industriali nel settore delle tecnologie verdi e della mobilità elettrica, attraverso incontri ufficiali con i dirigenti di aziende chiave come Chery e Jac. Sulla possibilità di costruire auto elettriche in Italia, per aggirare eventuali dazi doganali, Il Ministro Urso, si era dichiarato aperturista, già nel maggio scorso all’inaugurazione della Casa del “Made in Italy” a Catania, dichiarando:
“Siamo aperti alle case automobilistiche cinesi che hanno una tecnologia all’avanguardia nel settore della transizione energetica. Che vengano a produrre nel nostro Paese, ma a due condizioni: devono produrre in Italia, con componenti italiani e non assemblare.”
Interessante sulla questione delle auto elettriche e sulla politica europea nel settore, è anche il punto di vista di Carlos Taveres, amministratore delegato di Stellantis, che, sempre a maggio, in risposta alla dichiarazione del Ministro Urso, sopra riportata, ha detto:
“I governi devono sostenere i consumatori per rendere l’auto elettrica economicamente accessibile, perchè, come è successo in Germania, quando i governi fermano gli incentivi il mercato non rallenta ma collassa. C’è qualcosa nella mentalità dei consumatori che fa dire loro “Se non mi aiuterete, io non vi aiuterò”. In Europa si sta scegliendo un protezionismo che ostacola la concorrenza, ma se si sceglie di non gareggiare, è evidente che si perderà. Non si può isolare un Paese dal resto del mondo, perché stare in una bolla rende più poveri. Se non saremo in grado di competere, i cinesi vinceranno. Potremmo guadagnare tempo, ma ci giocheremo il futuro”.
Insomma, pare che gli industriali, boccino la politica dei dazi, ritenendola più negativa che positiva eppure Bruxelles, intende andare avanti su questa strada, tanto da stare considerando anche l’introduzione di dazi, persino sui prodotti a basso costo importati da rivenditori online cinesi come Shein e Temu. Attualmente, la soglia di prezzo che permette ai rivenditori di spedire prodotti direttamente ai consumatori senza pagare dazi all’importazione, è di 150 Euro nell’Unione Europea e di 135 Sterline nel Regno Unito.
Luca Monti